NANOTECH PAINTS
Le vernici nanotecnologiche si differenziano da quelle tradizionali perché, attraverso la combinazione di microtecnologia e nanotecnologia, riescono ad avere caratteristiche tali da incrementare la loro resistenza alla corrosione e all’attrito. Le prime sono nate per il legno, a seguire per altri settori, come supporti specifici dove grazie alla loro innovazione si riesce ad ottenere alte resistenze con minimi spessori.
Le vernici antivegetative sono vernici nanotecnologiche che vengono applicate sulle carene delle imbarcazioni di qualsiasi materiale, come acciaio, vetroresina, legno o ABS (plastica), utilizzate per la navigazione marina o nelle acque dolci dei fiumi e dei laghi. Le vernici antivegetative creano un rivestimento molecolare a scacchiera che impedisce l’adesione permanente di alghe, crostacei, cirripedi, olio e grasso, al fondo delle barche o delle navi. Queste vernici contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento in quanto non rilasciano sostanze biocide nell’ambiente, inoltre perché creano delle superfici estremamente lisce ed a basso coefficiente di attrito, tali da consentire una riduzione dei consumi di carburante.
Le vernici antiattrito sono vernici tecnologiche che hanno la capacità di rendere molto lisce le superfici del supporto dove vengono applicate, per questo oltre a proteggere dalla corrosione, diminuiscono l’attrito dell’aria. Vengono usate nelle pale eoliche, nelle turbine delle centrali e degli aerei dove a parità di spinta, la diminuzione dell’attrito comporta un consumo ridotto di carburante. Negli aerei permettono di ottenere un’elevata resistenza alla corrosione con spessori minimi e quindi meno vernice usata e minor peso.
Le vernici intumescenti nanotecnologiche consentono, a parità di spessore, una maggiore resistenza al fuoco e un migliore risultato estetico rispetto alle normali vernici ignifughe. Adatte per le strutture di acciaio a vista come nei grattacieli, negli ospedali, nei centri commerciali, oppure sul legno, come nel caso dei solai, stand, scenografie, dove sotto effetto del calore propagato da un incendio, aumentano il loro volume per poi sacrificarsi per il tempo prestabilito che può arrivare fino a 180’ per consentire l’evacuazione delle persone.